Violetta Canitano
P H O T O G R A P H Y
OMO VALLEY'S SPIRIT
Tenda e jeep al seguito, incontro tanti popoli diversi, tutti affascinanti, con usi e costumi unici che, pur se contaminati dall’incontro inevitabile con la modernità, rimangono ancora radicati all’interno del proprio gruppo etnico. Le case, nella valle dell’Omo, sono fatte di fango e paglia, si lavora con semplici utensili, si vive cercando l’acqua (quella che c’è) a piedi, con grandi taniche al seguito, e quando si arriva al fiume è una festa, si lavano i panni, si riempiono le taniche si beve, ma soprattutto ci si incontra. Il concetto di tribù è fondamentale in questa parte dell’etiopia, più che in altre: qui le etnie interagiscono, convivono, barattano, rimanendo però sempre fedeli alle proprie origini e a se stessi, distinguibili e fieri delle loro usanze tipiche dei loro trucchi sgargianti delle loro cicatrici, dei loro monili che hanno tutti un significato.
Agricoltura e pastorizia sono le loro principali attività, si comincia da piccoli a portare gli animali al pascolo così come ad avere un fratellino neonato sulle spalle, avvolto in un grande foulard. Quando si incontra un piccolo membro di una tribù, la condivisione è la prima forma di comunicazione. Ritrovare nella propria, la piccola mano di un bambino diventa normale condividere con lui i tuoi scatti, anche. Il mio viaggio: la grande valle dell’Omo. Questo fiume vigoroso e scuro che lascia dietro il suo cammino manciate di uomini e donne che non hanno automobili, passeggini o trattori, ma mani che impastano, piedi che camminano, schiene che sorreggono, ma soprattutto occhi che ascoltano e bocche che pur non parlando la stessa lingua sorridono sempre.
OMO VALLEY'S SPIRIT
Tent and Jeep in tow, I meet so many different people, all charming, with unique customs which, although contaminated inevitable encounter with modernity, remain rooted in their own ethnic group. The Omo Valley's houses , are made of mud and straw, working with simple tools, you live looking the water (that is) to walk away with large tanks in tow, and when you get to the river is a party, wash clothes, fill the cans you can drink, but most of all we meet. The concept of tribe is essential in this part of Ethiopia, more than in other: here the ethnic groups interact, live, barter, yet always remaining faithful to its origins and to themselves, distinguishable and proud of their typical habits of their tricks of the gaudy their scars, their jewelry that they all have a meaning.
Agriculture and sheep farming are their main activities, it starts from small to bring the animals to pasture as well as to have a baby brother on his back, wrapped in a large scarf. When you meet a small member of a tribe, sharing is the primary form of communication. To find in his, the small hand of a child becomes normal to share with him your shots, too. My journey: the great Omo Valley. This vigorous and dark river leaves behind his journey handfuls of men and women who do not have cars, buggies and tractors, but kneading hands, walking feet , backs that support, but most eyes that hear and mouths while not speaking same language always smile.